lunedì 17 gennaio 2011

Moulin Rouge! di Baz Luhrmann

Parigi: fine 1899, inizio del nuovo secolo. Christian, giovane aspirante scrittore inglese, si ribella al padre trasferendosi in un quartiere bohemien parigino per poter sviluppare le sue doti artistiche. 
Qui incontra Henri de Toulouse – Lautrec (pittore esistito realmente) e altri nuovi amici che stanno provando un numero canoro rivoluzionario da presentare ad Harold Zigler, una versione “buona e paterna” del Mangiafuoco, nonché proprietario del Moulin Rouge, il più famoso locale a luci rosse di Parigi.
Christian col suo talento migliora il numero e Zigler gli vuole dare fiducia. 
Quando lui e il suo gruppetto arrivano al locale questi incontra Satine, il “diamante splendente” del Moulin Rouge. Christian si innamora a prima vista, anche se lei è già promessa al Duca di Monroth, il produttore del prossimo spettacolo.
Il vero scopo di Satine è quello di diventare un’attrice “vera” e di lasciare il Moulin per una carriera da vera professionista. All’insaputa di tutti lei è malata di tubercolosi, in stato piuttosto avanzato.
Lei entra in scena cantando Diamond are girl’s best friends, citando il numero indimenticabile di Marylin Monroe arrivando a Material Girl di Madonna.
L’intero musical trasforma in melodie indimenticabili leggendarie canzoni di David Bowie, Bono, i Queen, Sting, Paul McCartney, Elton John e Madonna  dando un po’ di pepe alle danze e facendo catapultare lo spettatore nella reale atmosfera del can can che ha reso tanto famoso il Moulin Rouge.
Alla musica e alla commedia ben calibrata del film viene accostata la drammaticità di un’autentica storia d’amore, quella tra Christian e la bella Satine: un amore forte, impetuoso come le danze trasgressive dei ballerini del quartiere bohemien parigino. E’ un triangolo colmo di passione quello che vede ai propri vertici i due protagonisti e il Duca, sempre pronto a rompere il legame segreto dei nostri due eroi. Chi avrà la meglio alla fine? Nessuno, come in un buona storia d’amore accecante che si rispetti. 
Un segreto troppo grande da poter nascondere per sempre, anche se il Duca capirà solo verso la fine la tresca amorosa. Rimarrà pur sempre un’avventura.
Dall’acclamato regista di Romeo + Giulietta, che si risalta trasformando “la Traviata” di Giuseppe Verdi in un grande capolavoro, nonché il suo film più acclamato e meglio riuscito.
Questo è un film che può piacere o no, ma rimane pur sempre un capolavoro, uno spettacolo di dramma e comicità, che riecheggia tra luci e ombre fino ad esplodere in miliardi di colori.  
Incredibili le capacità canoriche di Ewan McGregor; John Leguizamo (Toulouse - Lautrec) dà una prova smaliante, forse la sua prova migliore dopo "A Wong Fu, grazie di tutto, Julie Newmar"; Jim Broadbent lascia il segno facendo diventare il personaggio di Harold Zidler una figura leggendaria; simaptica la partecipazione di Kylie Minogue nei panni della fatina verde (quando il gruppo di musicisti è ubriaco dopo aver bevuto assenzio)... Nicole Kidman mai fatto un ruolo del genere, di una bravura immensa, e sicuramente meritava più l'Oscar lei di Halle Berry in "Monster's ball"...   
Il film ha dei toni accesissimi e coloratissimi, a dir poco sfarzosi (da notare i costumi e le scenografie di Catherine Martin premiati con l’Oscar), rendendo il tutto un vero “diamante splendente” o “spettacolo spettacolare”.

4 commenti:

  1. visivamente magniloquente, ma povero per quanto riguarda tutto il resto. Piacevole da vedere, ma nulla di più.

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  2. Ma come fai a dire che è povero giacomo!!!

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  3. una storia che mi ha detto poco, e la regia è troppo esagerata. Un film bello, ma che forse va distillato o preso a piccole dosi.

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  4. Per la storia lamentati con Giuseppe Verdi, anche se devo dire che è semplice come vicenda, ma non è tanto quello che colpisce... La regia è parecchio stramba, ma io la trovo molto variegata e ben assortita! Baz Luhrmann è un pò particolare.

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